Nocera Superiore (SA) - battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore, particolare colonne e trabeazione

Tipologia Fotografia
Data cronica
1932-1933
Nocera Superiore (SA) - battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore, particolare colonne e trabeazione
Nocera Superiore (SA) - battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore, particolare colonne e trabeazione

Materia e tecnica

Negativo su pellicola plastica alla gelatina ai sali d’argento

Cromatismo

b/n

Dimensioni

Unità di misura
mm
Altezza
65
Larghezza
45
Riferimento alla parte
supporto primario

Formato

6x4,5

Notizie storico-critiche

Il battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore sorge in località San Clemente, sita nel Comune di Nocera Superiore (provincia di Salerno), ed oggi è annesso al complesso monumentale di Santa Maria Maggiore di cui fa parte insieme alla Cappella di Santa Caterina, la nuova sede parrocchiale e i suoi giardini (un tempo orti) e L'Antiquarium. Denominato negli anni e nel gergo popolare La Rotonda, il Tempio Rotondo o più comunemente Santa Maria la Rotonda, il battistero paleocristiano viene edificato nel VI secolo d.C. entro le mura dell'Antica Nuceria, privilegio riservato solo alle città imperiali e poche altre, durante la Restauratio Imperii di Giustiniano I. Fu innalzato su di un edificio precedente di epoca romana del II-III secolo d.C., di cui oggi si possono ammirare i pavimenti di mosaici policromi nel deambulatorio e nell’area absidale. Dopo la sua realizzazione il battistero, divenne sede vescovile della Diocesi di Nocera fino al IX secolo, secolo in cui non si attesta più la presenza, all’interno della struttura, dell'antica cattedra in marmo pario dove oggi troviamo il recente altare. La pianta riprende quella del mausoleo di Santa Costanza di Roma, ma è molto simile ad edifici coevi orientali ed africani.  A pianta centrale con un diametro di 24 metri e la cupola alta 15 metri circa, il Tempio fu costruito con materiali di spoglio di templi ed edifici pubblici romani dell'Antica Nuceria come le pregiatissime quindici coppie di colonne di marmo verde cipollino, breccia d’Aleppo e giallo di Numidia, che sorreggono l’imponente cupola. Le colonne, differenti tra loro offrono al battistero una vivace policromia interna; diversi tra loro sono anche i capitelli, dove in alcuni è possibile notare la presenza di delfini, a testimonianza di un antico tempio in città dedicato al dio Nettuno, da cui sono stati prelevati. La cupola ovoidale oggi si nasconde alla città, perché protetto esternamente da un nuovo tamburo e una copertura a falde con tegole in cotto. Eretta con la tecnica sapiente degli architetti romani dell’età imperiale, dopo diciotto secoli di vita, dopo rovinosi terremoti che devastarono la regione ed un millenario abbandono, oggi si staglia alta in tutta la sua magnificenza con le antiche aperture che ne seguono il profilo sferico. La cupola è contrastata staticamente dalla volta a botte che corre lungo il deambulatorio, per interrompersi sul presbiterio con due arcate in mattoni. Al centro dell'edificio è posto il grande fonte battesimale, di forma ottagonale all'esterno e circolare all'interno, utilizzato dai catecumeni nel rito per immersione; sormontato da colonne, che in antichità dovevano sostenere un tiburio ligneo con alcuni fori che fungevano da supporto per bastoni in legno atti a sostenere velaria per preservare il pudore dei battezzandi. Esso è il secondo fonte battesimale più grande d’Italia dopo quello di San Giovanni in Laterano, con i suoi 7,12 metri di diametro. La superficie laterale è rivestita con lastre di marmo decorate con croci in stile greco cui bracci terminano indistintamente in forma lunata. Tutte le incisioni presenti erano in origine riempite con stucchi policromi. Il presbiterio oltre ad ospitare l'altare accoglie delle colonne binate sui suoi lati: in marmo bianco su cui poggiano due capitelli romani, sui quali poggia un frammento di un'antica cornice di un antico tempio presente nell'Antica città di Nuceria. L’abside accoglie, così come il deambulatorio, pavimenti di mosaici policromi di un edificio precedente, di epoca romana del II-III secolo d.C., era l’ingresso originario del Tempio che avveniva quindi dall’antico Foro, individuato nell’area dell’odierno Parco Archeologico, alle spalle del Complesso Monumentale. Alla sinistra del portale d’ingresso troviamo due cappelline, in cui vi sono affreschi raffiguranti scene del Nuovo Testamento in stile giottesco, realizzate tra il 1300 e 1400. Nella prima pregevoli sono le raffigurazioni della Vergine e Bambino, attribuita a Roberto d’Oderisio, uno dei massimi esponenti della pittura napoletana del ‘300, dai suoi colori accesi rosso e blu. Nell’altra cappellina vi è la raffigurazione del Cristo Pantocrator sulla volta a botte; la caduta di un frammento d'intonaco dell’affresco, ha chiaramente reso visibili precedenti e più antiche pitture decoravano l'ambiente, prima di questa pregevole opera. Di particolare importanza è un bassorilievo che si può ammirare sulla parete perimetrale interna del battistero paleocristiano, in posizione alta, alla sinistra dell'altare: una opera in stucco policromo che raffigura la Madonna di Santa Maria Maggiore con Bambino, databile alla prima metà del XVI secolo, da cui prende il nome l’intera località compreso il Complesso Monumentale. Le campagne di scavo sul finire degli anni ‘80, hanno portato alla luce i bellissimi mosaici policromi del II-III secolo d.C. all'interno dell'abside e del deambulatorio, appartenenti a un precedente edificio pubblico o residenziale importante, visto il buon livello qualitativo della realizzazione e considerata anche la vicinanza al Foro di Nuceria. Inoltre, individuarono altre due fasi pavimentali precedenti, finora non documentate: quella intermedia costituita da un amalgama di scaglie di marmo bianco e l’altra in cocciopesto semplice o con tesserine, rispettivamente di età tardo-repubblicana ed età imperiale, riconducibili a strutture con funzione residenziale.

Ubicazione

Sarno, ex Convento di San Domenico, via San Domenico snc

Contenitore giuridico

Denominazione
Archivio fotografico IL DIDRAMMO APS

Numerazione definitiva

Prefisso
MDA
N. definitivo
597

Documentazione

Tipologia documentazione
Documentazione fotografica
Codice identificativo
MDA_0597_NEP
Genere
documentazione allegata
Titolo/didascalia
Nocera Superiore (SA) - battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore, particolare colonne e trabeazione
Autore
michele de Angelis
Ente proprietario
IL DIDRAMMO APS
Nome file digitale
MDA_0597_NEP
Indirizzo web (URL)
http://www.ildidrammo.it

Ente

Persona

Mostra

città